Sentieri nell'arte, Val del Tasso- Pazzon (VR)

Ciao a tutti

Oggi vi parlo di una bellissima e suggestiva passeggiata da fare con i bimbi di qualsiasi età ( nello zaino, in fascia o a piedi) e in qualsiasi stagione, vicino casa e vicino al Lago di Garda.  Non potevo non parlarvene amando passeggiate di questo tipo. Ai bambini poi piacerà moltissimo perché è un percorso relativamente semplice, molto avventuroso e il bosco è davvero magico e incantato. 

Lo scorso fine settimana siamo tornati nella Val del Tasso partendo da Pazzon. 

Pazzon è una frazione di Caprino Veronese ( provincia di Verona) e da qui parte una bellissima passeggiata ad anello che dal centro di Pazzon scende verso la valle del torrente Tasso per poi raggiungere località Porcino e, da qui, risalire a Pazzon dalla strada asfaltata. 




Dal 2002 la zona è molto più conosciuta perché ospita una mostra di arte ambientale a cadenza biennale organizzata dall’associazione Baldo Festival:  si tratta di un percorso artistico di arte contemporanea chiamata “Sentieri nell’arte”. All’associazione va quindi anche il merito di aver dato nuova vita a questo antico sentiero.  

“Sentieri nell’Arte vuole essere un momento di riflessione culturale sul rapporto contemporaneo tra uomo e natura. L’idea è quella di presentare opere che si confrontino attivamente con la natura ed il pubblico in un ambiente stimolante come la Valle del Tasso. Significativa è stata anche la collaborazione con la Scuola Primaria di Pazzon: i bambini, affiancati da artisti, hanno dato vita ad una vera e propria manifestazione a sé, dal titolo “Piccole Sculture”, anche questa a cadenza biennale.”
“Sentieri nell’Arte non è solo area espositiva. Ogni edizione presenta un fitto calendario di eventi collaterali di notevole spessore culturale: film, laboratori, dibattiti, incontri con personalità del mondo dell’arte e non solo, eventi che da diversi punti di vista indagano il misterioso e a volte conflittuale rapporto uomo-ambiente.
I contesti sociali e culturali, gli stili di vita ci allontanano sempre più dalla possibilità di entrare in intimo contatto con la natura, se non addirittura di farne diretta esperienza. Sentieri nell’Arte prova a portare le persone dentro la natura, in comunione ed ascolto, per recuperare un rapporto autentico con essa.”

Gli artisti che partecipano installano le loro opere lungo il sentiero che collega il paese di Pazzon al torrente o nel letto del torrente stesso. Le opere poi rimangono a disposizione dei visitatori (alcune poi rimangono negli anni e diventano un tutt'uno con la natura). Si tratta di modi diversi di leggere la Valle del Tasso, integrando e compenetrando l’espressione artistica con gli alberi, i prati, le erbe, i fiori che arredano il corso d’acqua.

Il titolo dell’edizione 2021 è “punto a capo” (era prevista nel 2020 ma rimandata a causa della pandemia. Immagino quindi che il titolo derivi da questo stop obbligato). Sul sito  Baldo festival www.baldofestival.org si trovano varie informazioni e c’è anche la possibilità di prenotarsi per le visite guidate. 

"Punto a capo" perché? 
“Dopo un momento di sosta ricominciare non è solo una spinta naturale di sopravvivenza ma una scelta di vita rispetto al futuro. E’ il posizionarsi incerto dopo una sospensione e considerare il futuro come un nuovo paragrafo di vita che include l’implosione esistenziale vissuta di recente ed il disorientamento generato dal vuoto inteso come privazione delle esigenze sociali. L’arte, relegata al superfluo e rimossa dal quotidiano, esige di riconsiderare i luoghi dismessi e recuperare l’umanità dell’opera nel dialogo con la natura e con noi stessi. Punto a capo è un gesto perentorio di affermazione e di consapevolezza; un gesto simbolico e non solo. E’ il recupero dell’azione sociale attraverso una riflessione estetica e una rinnovata presa in carico delle idee rigeneratrici.” (tratto dal sito). 

Questo sentiero ci è piaciuto davvero tanto perché è immerso in una natura spettacolare e nel giro di poche centinaia di metri si trovano paesaggi e colori completamente diversi tra loro. 

Ci ero stata con Tommaso in fascia sulla schiena nel 2016, ci siamo tornati settimana scorsa tutti assieme e anche Giulio e Amelia di 3 anni appena compiuti hanno camminato senza problemi. Anche perché se li si invoglia a cercare le opere nascoste o se gli si descrive il bosco come incantato e magico ( e secondo me lo è davvero) allora la fatica non viene percepita ma anzi aumenta la curiosità e lo stupore. 

Chiaramente come tutte le escursioni e passeggiate vanno indossate le calzature adatte. Alcuni tratti possono essere un pò scivolosi soprattutto se il torrente non è asciutto o se ha piovuto qualche giorno prima, oppure se ci si va in autunno o inverno. 

L'itinerario parte generalmente (potete farlo anche al contrario) dalla piazza di Pazzon, dove, lasciata l'auto, si imbocca la stradina asfaltata in mezzo alle case che diparte a destra della fontana. Si prosegue in mezzo agli orti delle case, si scende lungo la mulattiera  e si arriva ad un grande lavatoio.









 Seguendo le indicazioni del “Sentiero per il torrente Tasso”, si prosegue dritto, si supera un bivio mantenendosi a sinistra, quindi, in successione, si oltrepassano due cancelli, che vanno rinchiusi per non far uscire gli animali al pascolo. Si prosegue  in discesa in un bel prato, si esce dal cancelletto sul fondo dell'appezzamento e si scende lungo il ripido sentiero che penetra nel bosco e che in pochi minuti porta sul fondovalle del torrente Tasso.










Su una roccia, di fronte ad una parete rocciosa suddivisa in tre lastroni, sono incise delle famose terzine di Dante. Si procede risalendo lungo il sentiero che risale il versante destro del torrente.

Se le condizioni di portata del torrente lo consentono, o meglio ancora se asciutto, è possibile risalire il letto del torrente e, attraversato uno stretto canyon, andare a vedere il Gorgo: una profonda marmitta incassata tra le alte pareti rocciose del canyon, dove sarà presente appunto un pò di acqua.










Tornati indietro dal Gorgo, si prosegue il percorso in salita.

Noi siamo riusciti a farlo tutto perché appunto il letto del torrente era asciutto e siamo arrivati fino al Gorgo ammirando anche da vicino le installazioni nel canyon. Nel 2016 ad agosto invece il torrente era pieno e non ero riuscita a risalire il canyon. 

Risalendo lungo il sentiero si incontra un bivio al quale si tiene la sinistra. Si superano alcuni bivi, seguendo le frecce che segnalano il percorso. Quindi, lasciato sulla destra l’ingresso ad un baracca in lamiera, si prosegue  fino ad uno spiazzo erboso in località Porcino.

Una variante anche qui parte dallo spiazzo erboso a Porcino si attraversa un ponticello in legno e si risale per qualche centinaio di metri il fondovalle del Tasso. In prossimità di una cascata si osserva una grata metallica: è l’ingresso alla Spluga del Tasso.
 
Da Porcino si sale lungo la ripida strada asfaltata che in una decina di minuti ci riporta al punto di partenza ovvero la piazza di Pazzon. 


Come detto all’inizio il percorso è assolutamente fattibile con bambini di qualsiasi età, è all’ombra nel bosco per la maggior parte del tempo e con alcune soste sia per mangiare o per bere che per ammirare le installazioni, dura circa 3 ore andando davvero lentamente a passo di bambino. 

E’ proprio bello e suggestivo credetemi. Le foto in parte possono farvelo capire ma dal vivo è proprio magico, indipendentemente dalle installazioni presenti. Anche perché appunto negli anni anche gli alberi hanno preso forme particolari diventando addirittura archi sotto i quali passare. E poi lì nel bosco lungo il torrente, nonostante ci siano i bambini, il silenzio regna sovrano. Sembra impossibile eppure è cosi. 





Le opere quest’anno mi sono piaciute moltissimo, ecco forse mi sarebbe piaciuto leggere un pò di informazioni vicino ad ognuna visto che siamo andati individualmente e non con la guida organizzata dall’associazione. Sono indicati comunque il titolo e l’autore. 

La mia preferita quest’anno è questa sotto: "culla celestiale" di Luciana Soriatò. 





Siamo scesi e me la sono trovata davanti, lì, da sola, in mezzo e sono rimasta senza parole. Mi ha emozionata tantissimo perché percorrendo il sentiero  mi sono rivista in questi anni passati quando percorrevo il corridoio di casa ed entravo nella notte in punta di piedi, nel silenzio della casa, nella camera dei bambini mentre dormivano nella culla. Tutti e tre hanno dormito in una culla fatta dal papà e cucita dalla nonna, sospesa alla trave del tetto in legno (per i gemelli ne abbiamo dovuta costruire una seconda). E assomigliava davvero a questo nido. La culla alla fine è un nido, e vederla sospesa, così, perfetta, sola, in mezzo e circondata dagli alberi, che oscillava un pò,  mi ha fatto rivivere quei momenti. Un bel dolce ricordo. Mi è venuta la pelle d’oca in quel momento lo ammetto. In fondo l’arte serve a questo o no? 


I bambini si divertiranno un sacco a cercare le opere, a “leggerle” nel loro modo ed interpretarle, faranno domande, giocheranno a nascondino, urleranno per setnire l'eco nel canyon, daranno giudizi positivi o negativi alle opere, si arrampicheranno dappertutto, cercheranno legni da usare come bastoni, cercheranno sassi particolari da lanciare ( noi lo abbiamo trovato rosso a cuore per la nostra collezione a casa…ve l’ho già detto che è un posto incantato?), correranno, salteranno…:divertimento, stupore, curiosità garantiti. Un bel pomeriggio in cerca di avventura. 



































A presto, fatemi sapere le vostre impressioni ed emozioni, e naturalmente quelle dei bambini. 
ps: la rassegna "sentieri nell'arte 2021" è terminata sabato 10/9/2021. Le installazioni rimarranno fino a fine settembre 2021 mentre quelle più stabili  (che sopportano bene il cambiamento del clima dei prossimi mesi senza rovinarsi) rimarranno anche in autunno e inverno. Affrettatevi se volete vederle esposte! 
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